Contenuti virali: come crearli in 4 mosse
Creare buzz, far parlare di se è la piccola grande speranza di tutti quelli che si apprestano a creare contenuti social, sia che si tratti di addetti ai lavori che di clienti che si affidano alle web agency.
Ma il segreto per diventare virali qual’è? Ovviamente non c’è una ricetta top secret, ma possiamo comunque darvi alcuni consigli chiave per “tentare la sorte”.
Scegliere il formato video – Premettendo che un contenuto qualsiasi formato può potenzialmente diventare virale, ne esiste uno che è naturalmente predisposto più degli altri al passaparola: il video. Lo abbiamo detto molte volte, i video sono oramai i contenuti più fruiti online e, oltretutto, Facebook ha dichiarato ufficialmente di premiarli in termini di rilevanza. In particolare big F ha da poco avvisato che il proprio algoritmo, premia i video long form, che vengono fruiti più volte dagli utenti, allo scopo di far aumentare il tempo di permanenza sulla sua piattaforma.
Proprio per questo, voci di corridoio sostengono che entro cinque anni Facebook offrirà solo contenuti video. La rivoluzione sembra inizierà tra qualche settimana, con il debutto ufficiale di contenuti originali, firmati dal social. Staremo a vedere.
Tornando a noi e ai nostri contenuti virali, può essere utili conoscere i motivi che spingono un utente a condividere un video: leve emotive come la nostalgia, la paura e la curiosità. Ma il sentimento più forte di tutti è l’empatia. proprio per questo, tutti noi siamo naturalmente portati a condividere storie e video reali (o che trasmettano l’illusione che lo sia).
Ascoltare e poi agire – Adottare tecniche di social listening è fondamentale per analizzare ed ascoltare i dati rispetto al particolare momento storico analizzato, ai trend e agli hot topic del momento. Perché un contenuto virale è anche una questione di tempismo.
Si allora, per esempio, a un’analisi delle keyword da utilizzare in base al nostro business, analizzare con quali brand ha già collaborato l’influencer che abbiamo scelto e così via.
Questa fase non si ferma alla fase preventiva però, ma continua anche durate il “lancio” dei contenuti, per vedere se la nostra mira è giusta e, se necessario, correggere il tiro a campagna iniziata.
Parlare per immagini – Le immagini e i video sono capaci di agire sul lato emozionale delle persone e, si sa, l’emozione porta all’azione. E’ molto difficile che un contenuto solo testuale diventi virale.
Affidarsi all’Influencer Marketing – Qualsiasi buon contenuto, può rimanere “non visualizzato” se non è stato comunicato in maniera corretta. Per questo l’Influencer Marketing può fare al caso nostro. Non basta però sceglierne uno a caso, ogni influencer ha il proprio pubblico a cui si rivolge, dei codici visivi e linguistici con cui comunica e un proprio sentiment che lo caratterizza.
Una comunicazione efficace è quella che è mirata e non spara sul mucchio; per cui anche se la tentazione è quella di ottenere una visione più ampia possibile, bisogna ricordarsi che molto probabilmente neanche la metà di chi ci ha letto alla fine non ci ascolterà. Il consiglio è quello di differenziare il messaggio, e parlare la stessa lingua del nostro target.